Visitare Sigiriya e la leggendaria Rocca del Leone

Sigiriya, la Rocca del Leone


Sigiriya è una conformazione rocciosa formatasi con l’accumulo del magma indurito con il raffreddamento; il magma proveniva dalle eruzioni di un antico vulcano ormai spento. Gli agenti atmosferici poi, con il passare del tempo, hanno modellato questa massa rocciosa creando numerose grotte naturali e sporgenze dalle forme singolari.
Si dice che questa rocca fosse abitata già in epoca preistorica, ma è diventata una vera e propria fortezza nel corso del 400 d.C. grazie all’opera voluta dal re Kassapa, che governava in quel periodo.
Il re ha infatti trasformato questa roccia alta circa 200m, in una fortezza inespugnabile e ancora oggi si hanno numerosi dubbi su come sia stato possibile trasportare il materiale edilizio sulla sua sommità.

ORARI E PREZZI
APERTURA 8.30 – 17.30
BIGLIETTO 3900LKR / 22€ circa i bambini sotto i 10 anni hanno delle riduzioni

VISITARE SIGIRIYA

Per raggiungere la cima ci sono più di 3000 scalini, indossate scarpe comode!
Portare con se acqua in abbondanza (specialmente nelle giornate di sole) è sempre una buona idea.
Considerate che per visitare l’intero sito, i giardini e la cima della rocca senza troppa calma, ci vogliono 2-3 ore. Consiglio di dedicare al complesso una mezza giornata.

ROYAL GARDENS

Si tratta di un’immensa distesa di giardini acquatici con ninfee, giardini terrazzati, e prati ben curati dove è davvero piacevole passeggiare e rilassarsi all’ombra degli alberi. Si trovano proprio sotto la rocca. Da studi archeologici risulta che ci fossero quattro ingressi e, secondo alcuni, il fossato che circonda il complesso era popolato da coccodrilli per scoraggiare l’ingresso agli invasori.

LA ROCCA DEL LEONE

Gli affreschi

Dopo numerose scale, circa a metà della rocca si raggiunge, attraverso una scala a chiocciola, una nicchia dove si possono ammirare numerosi affreschi che rappresentano fanciulle.
Si dice che tutte le pareti del palazzo reale e della roccia fossero ricoperte da affreschi con queste fanciulle che, secondo alcuni, erano le concubine del re Kassapa; si dice infatti che ne avesse più di 500. Altri affermano che invece fossero tutte le donne presenti nella corte del re, quindi le regine, le figlie, le ancelle ed anche alcune concubine.

Il muro a specchio

Dopo aver oltrepassato la grotta con gli affreschi, si esce all’esterno ed il percorso in salita continua attraverso un sentiero protetto dal cosiddetto “muro a specchio”. Questo muro alto 3 metri ha incise alcune iscrizioni. Le più antiche risalgono al VI secolo d.C. e contengono i commenti di alcuni visitatori riguardo gli affreschi. Sono iscrizioni molto antiche e vengono studiate ancora oggi per capire l’evoluzione della lingua singalese.
Mano a mano che si sale il panorama è sempre più mozzafiato, si può infatti ammirare dall’alto la struttura dei giardini e la giungla circostante.

Le zampe del leone

Nella parte più settentrionale della roccia, dopo uno stretto sentiero, si raggiunge una piattaforma molto ampia dove si notano subito delle grosse zampe incise nella pietra.
Inizialmente oltre alle zampe, era presente anche una grossa bocca di leone. Attraverso questa grossa bocca di leone spalancata, sono passate nel corso dei secoli  milioni di persone, per arrivare alla cittadella del Dio Re. Oggi la testa del leone non esiste più perché è andata distrutta con il trascorrere del tempo. E’ proprio a questa particolarità che si deve il nome Sigiriya: il termine infatti significa proprio rocca del leone.

La sommità

Sigiriya è diventata col tempo una miniera d’oro per archeologi e storici d’arte.
La sua sommità ha una superficie estremamente vasta, circa 1,5 ettari ed in passato era interamente occupata da edifici dislocati su diversi livelli. La pietra veniva utilizzata per le fondamenta e per il piano terra, invece per i piani superiori veniva utilizzato il legno. Purtroppo non resta molto degli edifici, ma le vasche, ancora ben conservate, sono un esempio del sistema idrico avanzato di Sigiriya che si estende dalla base della roccia fino alla sua cima.

Sebbene per alcuni la sommità della roccia ospitasse la cittadella del re, secondo molti archeologi invece ha da sempre ospitato un monastero.  Come affermano alcuni studiosi infatti, non è stata trovata alcuna testimonianza archeologica che provi la presenza di una struttura simile ad un palazzo.
Mancano i servizi igienici, non c’è traccia di finestre, fondamenta o pali di sostegno…
Qualunque sia stata la funzione degli edifici presenti quassù, lascia comunque sbalorditi pensare che nel 400 d.C. senza l’ausilio dei mezzi che abbiamo a disposizione oggi, l’uomo sia riuscito a compiere un’opera tanto grande.

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