Esplorando il deserto del Sahara tunisino


La mia esperienza nel deserto del Sahara tunisino

 Almeno una volta nella vita credo che valga la pena provare l’esperienza di dormire nel deserto Sahariano, circondati da distese interminabili di sabbia dorata. Questa per me è la seconda volta; la prima fu nel deserto del Sahara della parte meridionale del Marocco.

Dopo aver volto un ultimo veloce sguardo agli ksour del sud tunisino, è tempo di partire per una nuova meta: Ksar Ghilane. Si tratta di un’oasi dove le acque sotterranee emergono in superficie formando un piccolo laghetto circondato da palme. Nei pressi dell’oasi sorgono alcuni minuscoli bar ed aree di ristoro per coloro che si addentrano nel selvaggio deserto del sud. E’ un ottimo punto di partenza per andare ad esplorare il Sahara vero e proprio.

deserto sahara tunisia

Ho deciso di noleggiare un quad, per andare ad esplorare l’area circostante. Dopo qualche centinaio di metri dall’oasi, si inizia a percepire un netto cambiamento del paesaggio: il terreno, seppur brullo e arido, ma con la sporadica presenza di bassi arbusti fonte di cibo per i cammelli dei berberi, cede via via il posto alla sabbia, che si concentra sempre di più a mano a mano che ci si allontana dall’oasi.

Ksar Ghilane deve il suo nome alla presenza delle rovine di un antico ksar, i cui resti sono ancora visibili allontanandosi un paio di km dall’oasi.

Non sarà affatto raro trovare dromedari che vagano in cerca di cibo; questi animali, dall’apparenza selvatica, sono invece di proprietà dei berberi che abitano queste zone. Gli animali vengono lasciati liberi quando finisce la stagione turistica, che dura generalmente da novembre a marzo, quando le temperature sono “più miti” ed i turisti ne approfittano per fare escursioni sul dorso di cammello.

Lsciato Ksar Ghilane, la prossima destinazione è il deserto vero e proprio. 

Chiedo alla guida di fermarsi un attimo con il fuoristrada, per scendere e sentire la reale temperatura esterna, senza l’aria condizionata: la pelle mi brucia, quasi come quando si sta troppo a lungo vicino ad un camino acceso. Provo a rovesciare un po’ d’acqua sulla sabbia e vedo che la maggior parte evapora prima di toccare il suolo. Non ho idea di quanti gradi possano esserci, ma di sicuro siamo sopra i 45.

L’accampamento beduino mi attende: delle grosse tende bianche create appositamente per i turisti, sono posizionate proprio a pochi metri dall’immensa distesa di sabbia.

Prima di cena, decido di fare una breve passeggiata a piedi nudi sulla sabbia per godermi le luci del tramonto.

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