Palmira prima dell’Isis – Com’era Palmira prima della distruzione da parte dell’Isis

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Com’era Palmira prima dell’Isis

Quello che sto per raccontarvi è il mio ricordo di Palmira prima dell’isis. Vi voglio parlare di come la rivedo ancora oggi, immobile nella mia mente, ferma ed eterna. Quando le antiche rovine romane si stagliavano maestose in mezzo al deserto  e si poteva passeggiare tra anfiteatri e vie colonnate.
Questi splendidi resti archeologici hanno resistito al passare del tempo tempo, ai terremoti e agli agenti atmosferici, ma sono crollati per l’ignoranza e l’egoismo umano.

Faccio sempre un po’ fatica quando ripenso alla Siria, quando ripenso a Palmira. Questo splendido sito archeologico è stato il luogo in cui ho visto per la prima volta il sole sorgere all’orizzonte. E’ stato il luogo in cui per la prima volta ho passeggiato da sola tra rovine archeologiche antichissime. E’ stato qui, che per la prima volta mi sono innamorata della Siria.

PALMIRA PRIMA DELL’ISIS

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Tetrabell, Palmira – Palmira prima dell’isis

UNA META DA NON PERDERE PER CHI VIAGGIAVA IN SIRIA

Palmira era l’attrazione turistica per eccellenza della Siria. Si tratta di un sublime sito archeologico che si estende tra una fertile oasi di palme da dattero ed un’imponente montagna sormontata da un castello. Tutta l’area sorge nel bel mezzo di una sconfinata vallata desertica.

Il sito era facilmente raggiungibile da Damasco o da Homs e la corsa in bus aveva dei prezzi molto economici. Si poteva organizzare tranquillamente una gita giornaliera, partendo all’alba e rientrando la sera, oppure rimanere un paio di giorni per godersi appieno il sito archeologico.

Quello che attirava maggiormente l’attenzione erano i resti dell’antica città romana di Palmira, conosciuta con il nome di Tadmur. C’erano anfiteatri, templi, santuari, rovine di antichi palazzi ed una lunga via colonnata che percorreva tutta la città.
Oltre alle rovine romane c’era la “valle delle tombe”: una distesa di sabbia e argilla dove tra le brulle colline si innalzavano strane torri solitarie.
Qala’at ibn Maan, il castello del XVII secolo, dominava poi l’immensa distesa semi-desertica. Da lassù si poteva godere del panorama più suggestivo su tutto il sito archeologico.

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Valle delle Tombe, Palmira – Palmira prima dell’isis

LA MIA ESPERIENZA A PALMIRA PRIMA DELL’ISIS

Ricordo il viaggio in bus verso Palmira

Erano le 10 di sera circa e mi trovavo alla stazione degli autobus di Damasco. Ero con un gruppo di amici, perlopiù compagni di corso dell’Università di Damasco, e si era deciso di partire la sera. Il motivo era semplice: viaggiando di notte avremmo raggiunto la destinazione poco prima dell’alba, in modo da poterci godere le prime luci del mattino in questo luogo meraviglioso.

Mi ero abituata ad essere l’unica o, come in questo caso, una delle poche occidentali a intraprendere lunghi viaggi in bus in giro per la Siria. Ma non mi ero ancora abituata alla gentilezza delle persone del posto. I loro atteggiamenti premurosi mi sorprendevano sempre, e a volte mi sentivo quasi in imbarazzo.
In genere le persone del posto, quando si preparano per dei lunghi  viaggi in bus, si portano molti spuntini. Pane, pistacchi, olive, caramelle, dolcetti, patatine… E la cosa alla quale non ero abituata era vedere che condividessero tutto, anche tra perfetti sconosciuti. Anche io ero una sconosciuta, infatti mi offrirono qualcosa da mangiare, per rendere più piacevole il mio viaggio. E guai fare i complimenti!

Siamo in anticipo

Probabilmente avevamo fatto male i calcoli. Siamo arrivati a destinazione molto prima del previsto.
Siamo scesi dal bus in un’area di sosta nel bel mezzo del deserto. Era notte, non c’erano luci, non potevamo sapere quanto fosse distante Palmira ed il suo sito archeologico. Quello che sapevamo era che il sole sarebbe sorto alle 6, ed erano soltanto le 3.30 del mattino.
Nell’area di sosta c’era un’edificio fatiscente, una struttura composta da 4 muri con tutti i mattoni a vista. Probabilmente non erano ancora terminati i lavori di costruzione, ma al suo interno, un allestimento di fortuna, gli conferiva le parvenze di un bar.
Ordinammo un tè alla menta e domandai qualche indicazione sul sito archeologico. Non eravamo distanti, 20 minuti a passo sostenuto sarebbero stati sufficienti per raggiungerlo. Quindi gli uomini che lavoravano nel bar, ci proposero di riposare un paio d’ore. Ci offrirono dei materassi sui quali distenderci e delle coperte con le quali coprirci. Nel deserto di notte fa abbastanza freddo.

Aspettando l’alba

Ed eccomi finalmente in cammino verso le antiche rovine di Palmira. Attraverso la città che non si è ancora svegliata. Le luci verdi dei minareti illuminano la strada insieme ai pochi lampioni presenti lungo i marciapiedi. Il sole stava per sorgere, ma non era ancora l’alba perché il richiamo alla preghiera non si sentiva ancora nell’aria.

Non esisteva un orario di apertura o di chiusura del sito, e neanche il biglietto d’ingresso. Soltanto la visita di alcuni monumenti era a pagamento. Quindi entrammo indisturbati nell’antica città di Palmira. Mentre camminavo sull’antica via ciottolata mi accorsi che stava iniziando ad albeggiare.

Il cielo si stava schiarendo poco per volta. Le prime luci del mattino fecero comparire quasi dal nulla un’immensità di splendide rovine. Alla mia destra c’era il Tempio di Baal Shamin, che oggi non esiste più. Iniziavo a riconoscere le colonne della via principale della città, mentre in lontananza spuntava il maestoso Tempio di Bel, anch’esso ormai ridotto in polvere.
Uscii dal sentiero e cercai un masso abbastanza grosso sul quale sedermi. Mi girai verso l’oasi, che cresceva a est, e aspettai l’arrivo del sole.

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Alba a Palmira, Siria – Palmira prima dell’isis

Ed eccolo lì il sole, che finalmente compare dietro le foglie di palma da dattero.

Ricordo di aver esclamato “sembra come il sole nel “Re Leone”, perché era rosso fuoco ed enorme. Sono rimasta un bel po’ di tempo lì seduta, ad ammirare il panorama. La mia macchina fotografica era quasi scarica, quindi non potevo perdermi in mille scatti fotografici per evitare che si scaricasse del tutto.
Forse è stato un bene.
Ho fotografato tutto con la mente.
Se oggi chiudo gli occhi e penso a Palmira, la rivedo così: illuminata dalle prime luci del mattino, con i suoi bellissimi monumenti ancora intatti.

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Rovine di Palmira, Siria – Palmira prima dell’isis

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Tempio di Baal Shamin, Palmira – Palmira prima dell’isis

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Tempio di Bel, Palmira – Palmira prima dell’isis

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