Grotta del Milodonte: un viaggio nella preistoria da Puerto Natales

La mia ultima tappa del viaggio nella Patagonia Cilena è la Grotta del Milodonte, situata a pochi chilometri da Puerto Natales.
Puerto Natales, una piccola cittadina utilizzata da molti come base di partenza per esplorare i parchi come Torres del Paine, diventò celebre il secolo scorso, grazie ad una straordinaria scoperta. Proprio a pochi chilometri di distanza da Puerto Natales è stata scoperta una grotta che custodiva qualcosa di straordinario. All’interno della grotta sono stati ritrovati i resti del milodonte, un animale preistorico!
La caverna ha preso così il nome di Grotta del Milodonte ed ogni anno viene visitata da moltissimi turisti.
Il milodonte è diventato anche il simbolo di Puerto Natales, tant’è vero che all’ingresso del paese è presente una sua statua.

La Grotta del Milodonte

Intorno al 1890, il tedesco Hermann Eberhard scoprì una grotta, situata a 24km da Puerto Natales. Al suo interno ritrovò alcuni resti del Milodonte, un animale del pleistocene noto come bradipo gigante terrestre.
Intorno all’area di ritrovamento, è stato allestito un parco dove si trovano informazioni e cenni storici sul periodo in cui visse l’animale preistorico qui ritrovato.

La Grotta del Milodonte ebbe origine circa 18.000 anni fa. L’avanzamento ed il successivo ritirarsi dei ghiacciai, generarono un effetto di erosione che lasciò i primi segni all’interno della grotta. Lo scioglimento dei ghiacciai creò un lago che con il moto delle sue onde, andò a levigare le parti più morbide della collina Benitez, iniziando così a scavare una grotta. Grazie ai ritrovamenti di alcuni animali nella zona, sappiamo che il lago si ritirò completamente 14.500 anni fa, facendo sì che la grotta emergesse e si collegasse al resto del continente. I grandi mammiferi dell’epoca – la megafauna – poté così accedervi.

Quando i primi esseri umani raggiunsero l’area di Ultima Esperanza, la fauna era molto varia. C’erano infatti moltissime specie di animali tra cui i mammiferi giganti (la megafauna) oggi estinti. Animali preistorici come la tigre dai denti a sciabola, l’ippidion (un cavallo dal corpo molto pesante), la macrauchenia ed il milodonte vivevano in questa zona.

Cosa causò l’estinzione del milodonte?

Cosa causò l’estinzione del milodonte? Secondo alcuni studi circa 10.000 anni fa la maggior parte dei grandi mammiferi si estinsero. Ciò accadde in un momento in cui ci furono degli enormi cambiamenti climatici. Lo scioglimento dei ghiacciai causò l’innalzamento della temperatura. Vi fu inoltre una forte attività vulcanica e sismica. Alcuni studiosi ritengono che fu la combinazione di questi fattori a causare l’estinzione dei grandi mammiferi. Il dibattito resta però ancora aperto.

Una Grotta gigantesca

grotta del milodonte

La grotta del Milodonte è davvero enorme. E’ profonda circa 200 metri, larga 80 e alta 30.
Se la si osserva con attenzione si possono notare alcuni aspetti interessanti. Sul soffitto sono presenti le stalattiti. Si tratta di conformazioni rocciose coniche che si creano con il deposito di minerali trasportati dalle gocce d’acqua. Se si osserva il soffitto, si possono notare colori diversi: corrispondono a tipi differenti di roccia, molto più resistenti rispetto al suolo. La roccia del soffitto non ha infatti subito l’erosione. I grossi massi che si vedono sul terreno sono caduti dal soffitto con il passare dei secoli. I buchi invece, sono i resti degli scavi fatti dagli archeologi.

Grotta del Milodonte – Informazioni utili

grotta del milodonte

All’interno della grotta è presente una statua che rappresenta il milodonte a dimensioni naturali.
La grotta, o Cueva del Milodon, è aperta tutti i giorni dalle 8 alle 19.
L’ingresso costa CH$ 4000 per gli adulti, i bambini pagano invece CH$ 500.
E’ possibile visitare la grotta in autonomia oppure partecipando ad una delle molte escursioni giornaliere con partenza da Puerto Natales.

Questa è stata l’ultima tappa del mio viaggio in Patagonia Cilena. Sicuramente è una visita interessante che arricchisce la conoscenza della storia del territorio che ho esplorato. Adesso non mi resta che tornare in hotel e preparare la valigia per…l’Isola di Pasqua!

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